mercoledì 19 novembre 2014

Sojuz 9: un test di lunga permanenza nello spazio


Nikolaev, Sevast'janov e la capsula Sojuz su un francobollo sovietico.La missione Sojuz 9 fu l'ultimo record di permanenza nello spazio segnato dall'equipaggio di una capsula, prima dell'esistenza delle stazioni orbitali. Con i loro 18 giorni i cosmonauti Nikolaev e Sevast'janov riportarono all'URSS il primato di permanenza in orbita, che cinque anni prima era passato agli Americani del programma Gemini.



Un momento difficile per il programma spaziale


Dopo i successi del programma Vostok l'impresa spaziale sovietica aveva perso coerenza e chiarezza: l'ufficio tecnico di Korolëv aveva troppi concorrenti agguerriti, poche risorse, troppi impegni. Anche i record del programma Voschod - volo di tre cosmonauti in un'unica capsula e prima passeggiata spaziale - erano stati ottenuti con soluzioni rischiose e di ripiego. Alla morte dell'ingegnere capo, nel gennaio del '66, il programma spaziale sovietico entrò in affanno. Il suo successore, Vasilij Pavlovič Mišin, si trovò a dover gestire da solo una grande mole di programmi non sempre compatibili: le capsule orbitali Sojuz, il programma circumlunare 7K-L1, il programma di allunaggio N1-L3, le stazioni DOS (saranno poi le Saljut) e le future (e mai costruite) MBKS.


Con l'allunaggio dell'Apollo 11 gli Americani si aggiudicarono il prestigioso risultato lunare. I programmi sovietici per la Luna avevano fallito. Rimanevano, come uniche ancora di salvezza, le capsule orbitali e le stazioni, che però andavano perfezionate. La missione Sojuz 9 si inserisce in questo quadro: un tentativo di risollevare le sorti, anche propagandistiche, del programma spaziale sovietico nel suo momento più difficile, quando il morale dei tecnici e dei cosmonauti era a terra.



Verso le stazioni permanenti


Le stazioni in progetto erano tante. Come spesso capitava nel settore missilistico sovietico - di cui il programma spaziale era un portato accidentale - erano stati finanziati dei progetti concorrenti che in parte si sovrapponevano. Oltre le già citate DOS-Saljut e MBKS, dell'ufficio tecnico di Korolëv, erano in fase di studio anche le OPS-Almaz di Vladimir Čelomej. In ogni caso era necessario continuare i lanci di prova con le capsule Sojuz per affinarne il sistema automatico di attracco, definire meglio le procedure ed eventualmente apportare delle modifiche al mezzo.

Il matrimonio di Valentina Tereškova e Andrijan Nikolaev.
Nikolaev e la Tereškova sposi: foto di Aleksandr Mokletsov.
L'ultima di queste missioni fu Sojuz 9. Come era ormai entrato nelle abitudini sovietiche l'equipaggio era composto da un veterano e da un novellino. Il veterano era Adrijan Grigor'evič Nikolaev. Terzo cosmonauta a volare (missione Vostok 3), Nikolaev era un volto noto alla cittadinanza sovietica. Eroe nazionale e pilota di caccia nell'aeronautica militare, Nikolaev era inoltre sposato con la prima cosmonauta, Valentina Tereškova: erano la prima coppia spaziale del paese. Il novellino era Vitalij Ivanovič Sevast'janov, uno dei progettisti dell'ufficio tecnico che erano stati allenati come cosmonauti per ricoprire il ruolo di ingegneri di bordo. Entrambi avevano fatto parte del gruppo di addestramento, guidato da Aleksej Leonov, costituito in vista del mai praticato allunaggio. Nel 1970 erano stati trasferiti ai programmi orbitali sulle Sojuz.

I due cosmonauti lasciarono la rampa il 1 di giugno del 1970. La capsula s'inserì nell'orbita prevista, il volo procedeva correttamente - sia i piloti sia gli operatori di telemetria potevano dirsi soddisfatti.

Obiettivo principale della missione era la raccolta di dati sugli effetti relazionali e psicologici, in condizioni di microgravità, della condivisione di spazi ristretti come quelli di una capsula. Si dovevano poi svolgere alcuni esperimenti scientifici e compiere gli esercizi fisici che i medici avevano inserito in un apposito protocollo: gli esercizi erano necessari a evitare l'eccessivo rilassamento muscolare che la microgravità avrebbe altrimenti causato. Era la prima volta che si rimaneva in orbita per un lungo periodo e i cosmonauti avrebbero fatto da cavie per la valutazione del protocollo.



Diciotto giorni prima di tornare


I cosmonauti della missione Sojuz 9, Nikolaev e Sevast'janov.I cosmonauti compirono le manovre di prova con la capsula e gli esperimenti previsti. Comunicarono in diretta video con le loro famiglie per due volte - in un'occasione per il compleanno di Elena, la figlia di Nikolaev e della Tereškova. Il giorno 10 era previsto come giornata di riposo: niente lavoro, i cosmonauti si presero la giornata libera e giocarono a scacchi via radio con il cosmonauta Gorbatko e il generale Kamanin (il capo dei cosmonauti) che si trovavano al centro di controllo. Le partite terminarono con la patta.

La missione rimase in orbita fino al giorno 19. Il rientro avvenne come previsto e senza intoppi. Ma la spedizione di recupero trovò due cosmonauti assai stanchi che faticavano anche a togliersi il casco. Il generale Kamanin, che li vide poco dopo, disse che erano pallidi ed emaciati. La stanchezza era già stata evidente negli ultimi giorni della missione: i cosmonauti apparivano poco reattivi e facevano molti errori.

Ci vollero due settimane affinché Nikolaev e Sevast'janov si rimettessero in forma. Era evidente che il protocollo medico non aveva funzionato a dovere, anche se si sapeva già che i due cosmonauti non erano riusciti a rispettarlo del tutto, il tempo sembrava non bastare mai e tra fare esercizio e compiere il lavoro assegnato i due avevano scelto spesso il secondo. Sojuz 9 fu proprio per questo una missione importante per i futuri sviluppi delle stazioni orbitali permanenti.

Vero è che la missione pareva poca cosa se paragonata agli allunaggi della NASA. Anzi, dimostrava una volta di più che i Sovietici erano inchiodati nell'orbita bassa. In ogni caso, con 18 giorni, riportava in URSS il primato di permanenza nello spazio. Con Sojuz 9 si chiudeva il tempo dei record di permanenza praticati con le capsule, tutti i record successivi sarebbero stati conquistati sulle stazioni. Sojuz 9 fu un po' la chiusura di un'epoca.

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